NEWS
una ricerca della condizione umana nella contemporaneità .it
Il progetto audiovisivo parte insieme e complementare a quello fotografico, vuole poter contribuire a tracciare un atlante visivo, sonoro e umano. Ritratti parlati degli abitanti di diverse regioni del pianeta, interviste posate di uomini, donne racconteranno il loro modo di apprendere il mondo, il quotidiano, i fattori veramente importanti, il senso della vita più ampio. Un simulacro spaziale della condizione umana, in cui collegano e isolano allo stesso tempo l’Africa, Europa, Americhe, Asie e Oceania possibilmente ricreando allo spettatore un’atmosfera densa e autocritica.
(…) Nei lavori di César Meneghetti c'e sempre un doppio registro: una tematica che va alle sue lontane radici, ed una universalizzazione delle questioni fatte emergere in quanto intercettate per così dire dalla condizione nomadica ed emigrante che egli condivide con la maggior parte degli uomini di questo mondo globalizzato. (…) Se la bellezza dei risultati potrebbe fare pensare a un nuovo formalismo greenberghiano anni Cinquanta, il mode d'emploi dei media e l'eccellenza formale tesa fino all'astrattismo non escludono il soggetto, anzi assistiamo a un "ritrovamento del centro", un centro che si sposta continuamente, un centro nomadico, in un intreccio infinito di individuo e luoghi o contesti, dunque la componente etico-critica, una volta di più diventa il nuovo protocollo dell'arte. Una nuova soggettività, senza "espressione", ma con "sapienza". Lo sfondo politico-sociale e sempre più importante“… tanto da provare costantemente a canalizzare questo impegno nei lavori cinematografici e documentaristici. Anche questo sguardo trasversale e inevitabilmente politico, perché non mi trovo ad osservare una realtà da un unico punto di vista.
Simonetta Lux “Arte Ipercontemporanea – un certo loro sguardo… ulteriori protocolli dell’arte contemporanea”. Gangemi Ed. Roma 2006
“Meneghetti conosce perfettamente i dispositivi video-cinematografici, padroneggia i meccanismi della lingua audiovisiva e proprio per questo riesce ad elaborare una tavolozza visuale autonoma, in grado di stimolare il fruitore, di catturare lo sguardo. L’intento di strutturare e caratterizzare poeticamente i suoi lavori è palese. Il suo percorso poetico è ampio e articolato e si evolve in un territorio nel quale si intrecciano, cinema e sperimentazione digitale, arte contemporanea e forme espressive legate all’uso artistico del montaggio.”
Maurizio G. De Bonis / Cultframe
VIDEOCABINA #1: VIDEOSABINA (ITALY, EUROPE July 2006)
Inside of a video-booth placed in the public square of a village, the inhabitants of a small country of the Sabina tell an ancient ritual, been born like religious festivity in order to honor the Corpus Domini. The information is accumulated, more often contradicted… but it is a rare opportunity to reveal itself, place and people, a way to speak about life, death, art, love, mankind, God. Made in collaboration with Elisabetta Pandimiglio and Enrico Blasi.
VIDEOCABINA #2: (NIGER, AFRICA, June 2007 / December 2008)
VIDEOCABINA #2 is a document / documentation on the human condition and the social economic aspects, where a enormous amount of people are invited to talk about life, about God, about love and about themselves. A search between south and northern hemisphere, in a small village Keita, in Niger, according to the UN one of the poorest areas in Africa. Keita is also a key place because last 20 years its inhabitants are struggling against the desertification together with the international community, in particular with the Italian Cooperation, an task unit of the Italian Ministry of Foreign Affairs. This is also part of the project K_lab interacting on the reality interface, in collaboration with the protographer Enrico Blasi and the videoreporter Sam Cole. World preview MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma) Dicember 2008.
VIDEOCABINA #2 è parte della mostra K_lab – interacting on a reality interface, progetto artistico di César Meneghetti in collaborazione con Enrico Blasi, Sam Cole e Matthew Mountford. La mostra è stata allestita tra dicembre 2008 e gennaio 2009 al MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma), e curata da Simonetta Lux e Domenico Scudero. Interamente girato in Niger, tra giugno e novembre 2007, il lavoro si concentra sugli abitanti di Keita, luogo di confine tra la Zona del Sahel e il Sahara, dove l'uomo ha fermato l'avanzare del deserto. Raccogliendo le loro testimonianze, l’autore si ritrova a scambiare con gli intervistati pensieri, emozioni, riflessioni sull’amore, la vita, la morte.
ABOUT THE AUTHOR
VIDEOCABINA by VIDEOCABINE SERIES is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
Permissions beyond the scope of this license may be available at http://cesarmeneghetti.blogspot.com/.